Cosa fare se...
In questa sezione potete trovare alcune risposte su come comportarvi nel caso in cui vi doveste trovare in una di queste situazioni elencate qui di seguito:
È consigliabile innanzitutto cercare l’animale in posti a lui noti e chiedere in zona se ci sono stati avvistamenti. In caso di esito negativo, è utile stampare dei volantini con una sua foto e i dati che lo riguardano. Se l’animale è microchippato, bisogna comunicare lo smarrimento ai canili e ambulatori veterinari della zona, al servizio A.T.S. veterinaria di zona e alla Polizia Locale, con una segnalazione dettagliata.
Prova inoltre a cercare se è stato accalappiato e si trova al canile dell'ASL consultando il sito https://www.anagrafecaninalombardia.it/ananaf/
Prima di tutto è consigliabile chiedere in zona se si tratta del cane o gatto di qualcuno, che possa essere scappato dalla propria abitazione. Verificato che non sia di nessuno, contattare la Polizia Locale del Comune dove si trova l’animale (in caso di non reperibilità, contattare il Numero Unico di Emergenza 112 o, per la Provincia di Como, lo 031.370300 - 031.370111). Alle suddette forze dell’ordine, chiedere di contattare il settore veterinario dell’A.T.S. veterinaria di zona, per richiedere l’intervento di recupero dell’animale. Nell’attesa dell’operatore, cercare di non fare allontanare l’animale e tenerlo lontano dalle strade; inoltre, se l’animale si presenta molto impaurito, non cercare di prenderlo perché, colto dal panico, potrebbe correre in mezzo alla strada rischiando di causare incidenti e di essere investito. Se l’animale presenta ferite, fare attenzione nel toccarlo perché, se sofferente, potrebbe diventare mordace o aggressivo.
In alcune Regioni la legge prevede la figura del cane di quartiere. Si tratta di un cane randagio noto alle autorità veterinarie: è stato vaccinato, microchippato ed è stato reimmesso nel territorio. Vive liberamente, certamente un volontario del quartiere si prende cura di lui. Trattatelo bene, fategli una carezza: sicuramente è il miglior amico di tutti i bimbi del quartiere.
Il nuovo Codice della Strada impone l'obbligo di soccorrere gli animali coinvolti negli incidenti stradali. Se siete testimoni di un incidente stradale nel quale è coinvolto anche un animale, avete l'obbligo di prestare soccorso. Se chiamate il 118, il 112 o il 113, ricordatevi di segnalare la presenza di un animale da soccorrere e ricordatevi, per evitare dimenticanze altrui, che anche gli animali vanno soccorsi. Per legge!.
Capita spesso, purtroppo. Appuntatevi la targa della vettura e, se riuscite, fate una foto del pirata della strada con il vostro cellulare. Poi prestate soccorso all'animale, se necessario chiedendo aiuto ad un veterinario. Ricordatevi, infine, di denunciare il fatto alle forze dell'ordine consegnando le prove e indicando il nome del veterinario che è intervenuto sul posto, affinché la cartella clinica dell'animale soccorso diventi poi prova del reato, per il quale il pirata della strada merita di essere perseguito.
Il maltrattamento di animali è un reato penale punibile con il carcere. Occorre innanzitutto tentare di salvare l'animale, se necessario richiedendo l'intervento delle forze dell'ordine le quali, trattandosi di un reato penale, hanno l'obbligo di intervenire. In seguito bisogna denunciare l'episodio preoccupandosi, se possibile, di raccogliere prove (fotografie o video con il cellulare, testimonianze, ecc . . .). Il testo della denuncia è da inoltrare anche all'E.N.P.A., che può costituirsi parte civile. Solo tramite denuncia l’animale maltrattato potrà essere sottratto al suo aguzzino!
Non sdegnatevi e soprattutto non condividete d'istinto le foto né su Facebook né su Twitter né via mail: fareste il gioco di chi ha trovato quelle foto su qualche sito e, per provocare chi ha a cuore la vita degli animali, tenta di farvi arrabbiare e di farvi condividere foto o video. Tuttavia può trattarsi di un caso di maltrattamento reale: inviate quindi una segnalazione dettagliata con una mail solo all'indirizzo enpa@enpa.org. In caso di maltrattamento reale, verrà previsto un intervento da chi di competenza.
Il problema degli avvelenamenti è molto serio e può interessare non solo gli animali, ma anche gli esseri umani. Innanzitutto chi lascia polpette avvelenate compie un reato. Se c'è il sospetto di conoscere un'area nella quale sono state poste esche avvelenate, occorre immediatamente chiamare la Polizia Locale e il servizio A.T.S. veterinaria di zona: l'area deve essere isolata e bonificata con molta cura da personale qualificato e attrezzato. Se invece si ha il sospetto di trovarsi di fronte ad un animale domestico che ha ingerito una polpetta avvelenata, o sostanza non identificabile, occorre immediatamente richiedere l'intervento tempestivo di un veterinario, perché il tempo in questi casi è prezioso. Non indurre il vomito con l’acqua ossigenata, perché può essere molto rischioso e aggravare la situazione dell’animale. Ricordatevi di sporgere denuncia, sia pure contro ignoti: chi semina veleni compie un gesto di grande pericolosità.
In primavera e in estate, riceviamo numerose segnalazioni di uccellini caduti dai nidi, incapaci di volare. Attenzione: prima di prenderli, osserviamoli! Se somigliano ad un passero oppure ad una cornacchia o un gabbiano e si muovono saltellando, tentando di svolazzare, allora non prendeteli! Stanno sicuramente facendo uno svezzamento a terra, una specie di scuola in cui i genitori insegneranno loro i segreti e i pericoli della vita selvatica - e sono di certo gli unici a poterlo fare! Se sono in un luogo pericoloso, possono essere spostati e nascosti in una siepe: il piumaggio mimetico li nasconderà. Se somigliano alle rondini, invece, gli uccelli vanno sempre presi, così come se non hanno nessuna penna - ma solo un piumino - o hanno gli occhi chiusi. Ricordate: la fauna selvatica è protetta e i piccoli uccelli selvatici hanno bisogno di cure particolari: è necessario consegnarli in un Centro Recupero. Ricordiamo anche che come cibo deve essere somministrata solo carne e mai pane, latte e uova. I piccoli non mangiano da soli! Bisognerà aprire delicatamente il becco dal lato, dando poca carne, intinta in acqua ma spesso - ogni ora o due - non di notte! Ovviamente questo è solo un rimedio di emergenza. Ricordatevi di avvertire sempre il Corpo Forestale dello Stato o la Polizia Provinciale: tutta la fauna selvatica è protetta!
Poche regole ma importanti, valide per tutti gli uccelli selvatici, di qualsiasi età! Anzitutto, si può prendere il volatile con un telo, grande a seconda delle sue dimensioni. Deve essere ricoverato in una scatola con delle piccole feritoie: al buio, gli animali selvatici si tranquillizzano! Non tentate fasciature o steccature. Sapete che la fauna selvatica ci considera come predatori? Meglio, quindi, non osservarli e non toccarli: possono morire di spavento! Consegnate l'animale prima possibile al più vicino Centro Recupero Fauna Selvatica, e contattate il Corpo Forestale dello Stato o la Polizia Provinciale, comunicando l'avvenuto ritrovamento.
Molti piccoli rapaci escono dal nido per farsi delle "passeggiate". Restano però nelle immediate vicinanze e, a volte, cadono in terra. La cosa migliore è metterli in un luogo alto, i genitori li ritroveranno facilmente. Se invece si tratta di un adulto, potrebbe essere ferito. Per prendere il rapace, è necessario gettare un telo sull'animale, facendo attenzione agli artigli, che possono procurare lesioni, anche quando il rapace è di piccole dimensioni,
come ad esempio la civetta! Sia i piccoli che gli adulti vanno ricoverati in scatole con feritoie, dove al centro si può mettere come posatoio un grande sasso. Dopodiché contattare subito il Centro Recupero Fauna più vicino, oppure il Corpo Forestale dello Stato o la Polizia Provinciale: sono animali particolarmente delicati e particolarmente protetti!
Assolutamente importante: prima di toccarlo, cerchiamo di porci queste domande. Ha gli occhi aperti o chiusi? Quanto è grande, oltre 10 cm? I giovani ricci cominciano molto presto a esplorare il territorio, prima vicino alla tana, poi allontanandosi sempre di più. Passeggiano in attesa che torni la mamma. Se quindi stanno apparentemente bene, non vanno mai presi o toccati perché, a differenza degli uccelli, le mamme riconoscono i piccoli dall'olfatto. Se li prendiamo o li accarezziamo, modifichiamo il loro odore e non saranno più riconosciuti! Se il danno è ormai stato fatto, o se sono feriti, sia i piccoli che gli adulti possono essere temporaneamente ricoverati in scatole molto resistenti, ma, specie se molto piccoli, andrebbero consegnati subito ad un Centro Recupero Fauna, comunicandolo al Corpo Forestale dello Stato o alla Polizia Provinciale. Mentre per gli adulti e i giovani un po' grandicelli si può dare cibo per gatti, per i lattanti la questione si complica enormemente: non utilizzare mai latte vaccino! Semmai, come soccorso, latte per cuccioli.
Mantieni la calma: non si attaccano ai capelli e sono totalmente innocui! Sono di piccole dimensioni, per cui non possono proprio fare del male. Gli adulti hanno un bel pelo folto, i piccoli possono essere nudi o avere una peluria. A volte capita che un pipistrello entri in casa: nessun problema, basta dargli il tempo di orientarsi e ritrovare l'uscita, aiutiamolo restando fermi e lasciando la finestra aperta. Per i piccoli: si possono mettere in una scatola e somministrare esclusivamente latte di capra. Inoltre deve stare al caldo: usate una borsa d'acqua calda o una bottiglia, è necessario tenerli al caldo (sui 40 gradi!). Attenzione a pulire il piccolo se si imbratta. Deve fare almeno 5 o 6 pasti al giorno. Ovviamente è una soluzione di emergenza, vanno consegnati al più presto ad un Centro Recupero Fauna, chiedendo informazioni al Corpo Forestale dello Stato, alla Polizia Provinciale o all'E.N.P.A.. Gli adulti si gestiscono come i piccoli: provate, anziché il latte, a dare da bere un po' di acqua. Non devono necessariamente mangiare, se vengono consegnati in giornata al Centro più vicino.
Se sono piccoli, lasciarli dove sono! Le piccole volpi fanno delle passeggiate fuori dalla tana, mentre i cerbiatti rimangono nascosti nell'erba alta, in attesa dei genitori. Quindi, non toccateli! Se si tratta di adulti o piccoli feriti, non intervenite direttamente, ma segnalate al Corpo Forestale dello Stato o alla Polizia Provinciale: una volpe ferita, così come un cervo o un cinghiale, sono molto impauriti e possono reagire.
Negli ultimi anni sta crescendo il fenomeno relativo all'abbandono di serpenti, iguana e altri animali esotici. Succede perché molte persone decidono di tenere in casa animali che poi non sanno gestire e colpevolmente li abbandona. Abbandonare un animale è sempre un reato. Se trovate quindi un animale esotico, chiamate immediatamente l’A.T.S. veterinaria di zona , il Corpo Forestale dello Stato o l’E.N.P.A., dando indicazioni precise.
ATTENZIONE! Alcuni animali esotici sono molto pericolosi, se non li conoscete non toccateli per nessun motivo!
E.N.P.A. - ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI
SEZIONE PROVINCIALE DI COMO
LOCALITA' VALBASCA - 22100 COMO - VISUALIZZA MAPPA
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